Il Counseling e l’ascolto empatico vanno di pari passo. I partecipanti scoprono nuovi punti di vista mettendosi nei panni dell’interlocutore grazie alla mia facilitazione. Gli esercizi da svolgere sono facili ed estremamente nutrienti ed aprono le porte verso orizzonti sconosciuti di relazione con i familiari, i colleghi, gli amici.
“Gelotologia (dal greco “gelos” cioe’ riso e “logos” cioe’ scienza) e’ la disciplina che studia la scienza del ridere, con particolare attenzione alle sue potenzialita’ terapeutiche. Questo tipo di approccio e’ iniziato nella seconda meta’ del novecento, diffondendosi pian piano in tutto il mondo”
Il precursore di questa Scienza del Riso puo’ essere considerato Norman Cousins, un giornalista e divulgatore scientifico molto famoso negli anni ’60. Egli guari’ da una spondilite anchilosante (infiammazione cronica della colonna vertebrale) grazie ad una cura a base di vitamina C, alimentazione sana e sessioni quotidiane di risate. Racconta la sua esperienza nel libro “Anatomia di una malattia”.
La terapia della risata e’ applicabile in ogni circostanza in cui sia presente un disagio, ed e’ praticata oltre che negli ospedali, nelle case di riposo per gli anziani, nelle comunita’ di recupero, nelle strutture che si prendono cura di persone con bisogni speciali, nelle carceri e dovunque vi siano guerre (ad esempio nei campi per profughi) o si siano verificati cataclismi naturali.
La terapia della risata affonda le sue radici nella PNEI (Psico-Neuro-Endocrino-Immunologia) branca della medicina che ha evidenziato la diretta relazione tra le emozioni ed il sistema immunitario. Esistono infatti importanti collegamenti tra sistema nervoso, endocrino ed immunitario. Sostanziali mutamenti in uno di essi provocano cambiamenti anche negli altri sistemi, migliorando in modo rilevante le condizioni di salute di un individuo. E’ ormai reso noto, da numerose ricerche scientifiche, come la risata provochi un effetto positivo a livello immunitario in quanto, oltre a ridurre il livello di ansia, innesca nell’organismo una serie di processi chimici che consentono l’aumento di produzione degli ormoni che ci fanno stare bene quali Dopamina, Endorfine, Serotonina, Ossitocina.
Ridere e’ indispensabile per far riaffiorare il bambino che e’ dentro ognuno di noi con la sua voglia di esplorare e giocare, facendo riemergere la sua spontaneita’ e creativita’.
Tuttavia non e’ necessario soffrire di un qualche tipo di i disagio per praticare questa disciplina: con una certa continuita’, un’ora a settimana ad esempio, i benefici non tardano a manifestarsi ed e’ adatta a tutti e a qualsiasi eta’.
E’ stata strutturata negli anni ‘90 dal medico indiano Madan Kataria ed e’ cresciuta in pochi anni estendendosi a più di cento paesi nel mondo.
Nonostante le iniziali resistenze a cui vanno incontro le persone quando cominciano a praticare (e’ successo anche a me…’ ), chi decide con curiosita’ di insistere un po’ con le sessioni, trova un vero e proprio miglioramento generale nelle relazioni, in famiglia, sul posto di lavoro.
Secondo lo psichiatra Stuart Brown, fondatore del National Institute of Play negli Stati Uniti, l’uomo è la specie animale più giocherellona in assoluto e non smettiamo mai di giocare per tutta la vita. Giocare è fondamentale nell’infanzia perché’ fornisce delle competenze basilari per poter affrontare la vita una volta adulti . E’ importante per l’adulto perché’ è uno dei migliori strumenti per combattere lo stress e quindi un toccasana per la nostra salute. Lo stress è un silenzioso killer che tra i tanti effetti riesce ad infiammare il nostro corpo e, quando è presente in maniera prolungata e costante, può portare a delle conseguenze nefaste per la nostra salute. Il gioco fantasioso ed in movimento riesce a contrastare questo effetto migliorando anche il nostro benessere mentale, ci aiuta a sviluppare ottimismo ed aumentare la nostra capacità di resilienza, rafforzando al contempo il nostro sistema immunitario.
“Gibberish” è una forma di linguaggio privo di senso, composto da suoni e sillabe apparentemente casuali. Può essere utilizzato per scopi artistici, comici o come strumento di comunicazione, per scopi ludici o terapeutici. Si tratta di suoni vocali che non sono vere e proprie parole, pseudoparole, giochi linguistici e gergo specializzato che sembra senza senso a chi non partecipa agli esercizi.
Joydance è una pratica che combina movimento corporeo e espressione creativa per promuovere il benessere emotivo e fisico. È spesso associata alla psicologia positiva e alla terapia del movimento, incoraggiando le persone a esplorare la gioia attraverso il movimento libero e spontaneo. Joydance può essere praticato individualmente o in gruppo e mira a favorire sensazioni di felicità, vitalità e connessione con se stessi e gli altri.
La “Pedagogia della gioia” è un concetto che enfatizza l’importanza di creare un ambiente gioioso e positivo in ambito educativo. Questo approccio incoraggia gli insegnanti a rendere l’apprendimento divertente, coinvolgente e significativo per gli studenti, incoraggiando la creatività, l’esplorazione e la collaborazione. Si basa sull’idea di quanto un ambiente educativo gioioso favorisca il benessere degli studenti e migliori i risultati dell’apprendimento.
Questo metodo strutturato da Lucia Giovannini guida il fruitore, attraverso esercizi di consapevolezza, a prendere coscienza dei limiti che lo trattengono dal liberare le proprie risorse interiori. Mi piace definirla una “Palestra Emozionale” la cui efficacia e’ comprovata dagli anni di esperienza dell’ideatrice.
Danza di gruppo che apporta diversi benefici psicofisici ed affonda le sue radici nella notte dei tempi. Integra e rallegra il nostro essere, promuovendo un senso di pace e fratellanza.